Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.
Negli ultimi anni, attraverso un approccio di tipo multidisciplinare, è stato possibile gestire in modo globale la malattia: Cinque sono i pilastri per contrastare il Parkinson e precisamente; la cura farmacologica, l’attività fisica( fisioterapia), l’alimentazione (dieta appropriata), lo stile di vita ( aspetti psicologici ) e le terapie complementari
FARMACO TERAPIA
Per il trattamento del morbo di Parkinson sono disponibili diversi principi attivi che, possono contribuire a migliorare la qualità di vita del paziente affetto, ma, ad oggi, non possono curare definitivamente il paziente.
Inoltre, ogni organismo risponde in maniera soggettiva alla terapia, perciò non è detto che un farmaco efficace in un paziente produca il medesimo effetto terapeutico in tutti i malati. Infatti per la somministrazione dei farmaci è indispensabile consultare sempre il proprio medico curante e/o lo specialista.
CHIRURGIA
La stimolazione cerebrale profonda (DBS dall’acronimo inglese Deep Brain Stimulation) è un trattamento chirurgico volto a ridurre i sintomi motori debilitanti caratteristici dei disturbi del movimento come il Parkinson, la distonia e il tremore essenziale non più controllabili dal trattamento farmacologico. Il trattamento consiste nell’impianto chirurgico di elettrocateteri nelle aree del cervello deputate al controllo dei movimenti, e, inoltre, di un dispositivo medico, simile a un pacemaker cardiaco, vicino alla clavicola o nella regione addominale.
ALIMENTAZIONE
Il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che coinvolge principalmente funzioni come il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La progressione della malattia e dei sintomi è tipicamente lenta
ed è spesso associata ad alterazioni dello stato nutrizionale.
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LA RIABILITAZIONE
Il trattamento riabilitativo per il Parkinson è uno strumento fondamentale per controllare i sintomi e migliorare la gestione della malattia. Per intervento riabilitativo nella malattia di Parkinson, s’intende l’intervento fisioterapico, logopedico, occupazionale e cognitivo.
E’ possibile affermare che la riabilitazione nella malattia di Parkinson debba camminare insieme alle cure mediche e chirurgiche.
Attualmente si da molta importanza al trattamento riabilitativo multidisciplinare mirato che consente di seguire percorsi riabilitativi adatti alle problematiche sperimentate dal singolo paziente. L’intervento sul paziente non può prescindere dal coinvolgimento delle caregiver e dei familiari.
fisioterapia
L’attività fisica assume un ruolo importante, di conseguenza il trattamento riabilitativo neuromotorio deve essere costante nel tempo, personalizzato e differenziato in base agli stadi della patologia.
Per i malati di Parkinson, non è importante solo la parte tecnica (come faccio l’esecuzione degli esercizi) ma anche il rapporto umano, perché ognuno è diverso e nessun parkinsonismo ha le stesse caratteristiche. Infatti non si deve agire solamente sui muscoli, ossa, tendini ecc ma anche sull’anima e sul cuore. La fisioterapia deve essere sartoriale (adattata al soggetto), e in terapie di gruppo è importante che la correzione sia individuale in modo tale da non svilire o avvilire il paziente.
A seconda delle necessità, il trattamento riabilitativo può essere svolto ambulatorialmente, a domicilio o presso centri riabilitativi specializzati che effettuano trattamenti di riabilitazione multidisciplinare intensiva della durata media di quattro settimane.
loGopedia
Quando la diagnosi di Parkinson impatta nelle vite del paziente e della sua famiglia, una tempesta si riversa loro contro: i sorrisi cominciano a svanire, i giorni cominciano a diventare tediosi e grigi, le parole cominciano ad essere labili.
La gestione del paziente con diagnosi di Malattia di Parkinson è una gestione interdisciplinare, nella quale il ruolo riabilitativo ha una vitale importanza affinché il paziente e la sua famiglia possano continuare a vivere in maniera decorosa. La logopedia fa parte di queste discipline. La presa in carico logopedica è essenziale sin dal momento della diagnosi al fine di prevenire le difficoltà e mantenere le funzioni che andranno incontro ad un progressivo deterioramento.
Attraverso attività specifiche, la logopedia agisce direttamente sul versante linguistico e cognitivo per rendere l’eloquio comprensibile, aiuta a prevenire e gestire le difficoltà masticatorie e deglutitorie che diventeranno sempre maggiori durante il decorso della malattia.
Lo scopo primo dell’approccio logopedico è, e rimarrà sempre, quello di mantenere la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari, permettendo quanto più possibile di sognare e di vivere ad alta voce.
psicologia
La malattia di Parkinson rappresenta per il paziente e per la famiglia un momento di crisi profonda, segna un “prima”e un “dopo” ed è proprio in questa fase di confine che emergono disturbi non solo della sfera motoria, ma anche e, soprattutto, di quella cognitiva ed emotivo/psichica. La psicologia, pertanto, ha un ruolo centrale non solo nell’ascolto e supporto sia del paziente che del caregiver, ma anche nelle attività di ottimizzazione delle funzioni cognitive e negli interventi psicoeducativi, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita del paziente e della sua famiglia
terapie complemetari
Le terapie complementari sono terapie che si aggiungono alla cura convenzionale della malattia del Parkinson e permettono di migliorare la qualità della vita del paziente ma anche dei familiari e/o del caregiver. Essendo quasi sempre pratiche di gruppo, hanno anche il grande vantaggio di favorire la socializzazione e quindi è utile anche dal punto di vista psicologico.
Le più conosciute e praticate sono: il Pilates, l’Idroterapia, la danza (in particolare il tango), il Nordic Walking, il Tai-Chi, lo Yoga, il tennis da tavolo e il pugilato Teatroterapia Attività Fisica Adattata