Cause e sintomi della malattia di PARKINSON
Le cause della malattia sono ancora sconosciute nonostante sia stata descritta, per la prima volta dal dottor James Parkinson nel 1817.
Oggi l’ipotesi più accreditata è che la malattia abbia un’origine multifattoriale, in cui interagiscono componenti ambientali e genetiche.
Tra i fattori ambientali che possono aumentare il rischio di insorgenza della malattia, sono compresi l’esposizione ai pesticidi, erbicidi, insetticidi e fungicidi.
L’esposizione cronica a metalli come manganese, rame, ferro, alluminio e piombo aumenta il rischio di sviluppare la malattia.
La familiarità può aumentare il rischio di insorgenza della malattia. Si stima che, rispetto alla popolazione generale, il 10-20 % di malati hanno familiari affetti dalla malattia parkinsoniana.
Alcuni studi suggeriscono come potenziali concause per lo sviluppo della malattia alcune patologie infettive,quali certe forme di encefalite.
Nella malattia di Parkinson, durante la fase preclinica si possono presentare anche fenomeni non motori ( pre-sintomi ). Ecco i principali campanelli d’allarme da non sottovalutare
Disturbi dell’olfatto
Molti anni prima delle manifestazioni motorie, può comparire una perdita dell’olfatto cioè la capacità di percepire gli odori
Voce flebile
Gradualmente la voce potrebbe cominciare a cambiare, diventando flebile e monotona.
Disturbi urinari
Si manifestano generalmente con la frequente necessità di fare pipì.
Alterata sudorazione
Può comparire ridotta sudorazione o anche, al contrario, sudorazione abbondante.
Stipsi
È uno dei sintomi precoci della malattia. Anche chi non ha mai sofferto di costipazione potrebbe cominciare ad avere l’intestino «pigro», oltre ad avvertire un fastidioso senso di gonfiore e di «cattiva digestione».
Difficoltà di scrittura
Una spia iniziale della malattia riguarda la scrittura: i caratteri, inizialmente da normali dimensioni, si contraggono e si rimpiccioliscono verso la fine di una parola o di una riga (micrografia).
Ridotto movimento di un braccio
Tra i possibili campanelli d’allarme della malattia c’è anche la difficoltà a muovere un braccio. È tipico notare, durante la camminata, che un braccio oscilla meno dell’altro.
DEPRESSIONE
Potrebbe manifestarsi molto prima della comparsa dei disturbi motori, sotto forma di umore triste, affaticamento, modificazioni dell’appetito, disturbi di memoria
Sintomi motori tipici del morbo di Parkinson
Nella stragrande maggioranza dei casi, la diagnosi della malattia viene effettuata solo in seguito alla presenza di evidenti sintomi motori, quali tremore a riposo, rigidità e bradicineia.
Acinesia:
è caratterizzata da un’elevata difficoltà di movimento, tanto che gli individui colpiti da malattia di Parkinson riescono con estrema difficoltà a svolgere movimenti automatici, come ad esempio toccarsi il volto, incrociare le braccia o accavallare le gambe ed inoltre diminuisce anche l’atto automatico della deglutizione, provocando di conseguenza degli accumuli di saliva nella bocca.
Bradicinesia:
rappresenta il sintomo più caratteristico del morbo di Parkinson e consiste in un lungo periodo di latenza tra il comando e l’inizio del movimento. Il risultato è una riduzione della velocità di esecuzione dei gesti motori rispetto alle condizioni normali. Gli individui colpiti da malattia di Parkinson, riescono a comandare correttamente i muscoli, anche se in maniera molto più lenta rispetto agli individui sani.
Rigidità:
i muscoli risultano continuamente tesi, anche quando l’individuo affetto da malattia di Parkinson appare rilassato. Questa forma di ipertonia non è selettiva per alcuni gruppi muscolari, ma si manifesta con una certa prevalenza a livello dei muscoli flessori del tronco e degli arti. Inoltre, interessa anche i piccoli muscoli facciali, della lingua e della laringe. Non è raro che durante la notte i pazienti colpiti da morbo di Parkinson provino dolore a causa della durezza e della maggiore consistenza dei muscoli.
Tremore:
anche questo sintomo è abbastanza rappresentativo della malattia di Parkinson. Si tratta di un’oscillazione ritmica involontaria, abbastanza regolare, di una parte del corpo intorno ad un punto fisso, su un solo piano. Questo tremore può essere di tipo fisiologico, sempre presente, e può manifestarsi in maniera impercettibile anche durante alcune fasi del sonno. Inoltre, può anche essere di tipo patologico, presente solo durante la fase di veglia e soltanto in alcuni gruppi muscolari, come ad esempio la parte distale degli arti, il capo, la lingua, la mascella e qualche volta il tronco.